Miniere urbane: cosa si intende per urban mining?

27/Nov/2024 | Blog

In un’epoca caratterizzata da crescente urbanizzazione e dalla necessità di preservare le risorse naturali del nostro pianeta, il concetto di miniere urbane (o urban mining, in inglese) si pone come una soluzione innovativa e strategica per un futuro sostenibile.   

Le nostre città, lungi dall’essere solo centri di consumo, si trasformano così in vere e proprie “miniere”, ricche di materie prime seconde di estremo valore, racchiuse nei prodotti, negli edifici e nelle infrastrutture che hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita.

Cellulari, tablet, computer, gioielli, ma anche edifici e infrastrutture dismesse, diventano fonti preziose di metalli preziosi, terre rare, plastica, gomma e legno.

Questi materiali, recuperati e reintrodotti nel ciclo produttivo, offrono una valida alternativa all’estrazione di nuove risorse, riducendo l’impatto ambientale e contribuendo alla creazione di un sistema economico circolare.

Approfondiamo insieme, e cerchiamo di capire cosa sono le miniere urbane e quale ruolo svolgono nell’economia del presente e del futuro. 

Le miniere urbane: una risorsa preziosa nelle nostre città

Le miniere urbane rappresentano un concetto innovativo che vede le nostre città come fonti preziose di materie prime, racchiuse, come accennato prima, nei prodotti, negli edifici e nelle infrastrutture che hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita.

Questo approccio, noto con l’espressione inglese urban mining, si basa sul recupero e sul riciclo di materiali come metalli preziosi, terre rare, plastica, gomma e legno, offrendo una valida alternativa all’estrazione di nuove risorse.

Cosa contengono le miniere urbane?

Ma cosa possiamo estrarre da queste miniere nascoste nelle nostre città? Quali sono i materiali da recuperare e restituire a nuova vita? 

  • metalli preziosi: oro, argento, platino e palladio, spesso presenti in dispositivi elettronici come smartphone, tablet e computer;
  • terre rare: elementi essenziali per molte tecnologie, tra cui le energie rinnovabili, ma difficili da raffinare e concentrati in pochi giacimenti;
  • metalli di base: rame, alluminio e ferro, utilizzati in moltissimi prodotti e strutture;
  • altri materiali: plastica, gomma e legno, recuperabili da prodotti e strutture a fine vita.

I RAEE: una miniera urbana di particolare interesse

raee

I rifiuti elettronici (RAEE) rappresentano una miniera urbana di particolare interesse per l’elevata concentrazione di materiali preziosi e critici.

L’esempio più emblematico, oggi, è senza dubbio lo smartphone. Un singolo dispositivo, infatti, contiene in media 9 grammi di rame, 250 milligrammi di argento, 24 milligrammi di oro, 9 milligrammi di palladio e 1 grammo di terre rare.

Il recupero di questi materiali dai RAEE, però, presenta sfide tecnologiche ed economiche significative, a causa della complessità dei dispositivi e dei processi di separazione necessari. Ad esempio, in Europa meno dell’1% dei RAEE viene utilizzato per recuperare materie prime preziose o critiche, nonostante un tasso di raccolta di questa categoria di rifiuto nell’Unione Europea pari al 40,1% nel 2022.

Vantaggi e sfide dell’urban mining

Le miniere urbane, e il conseguente sfruttamento di queste risorse straordinarie, offrono non pochi vantaggi di natura economica e ambientale. 

Nello specifico, consentono la:

  • riduzione dell’estrazione di nuove risorse: contribuisce a preservare i giacimenti naturali e a ridurre l’impatto ambientale legato all’attività estrattiva;
  • mitigazione dell’impatto ambientale: il recupero di materiali da rifiuti è spesso meno inquinante rispetto all’estrazione mineraria;
  • promozione dell’economia circolare: l’urban mining è un elemento chiave per la transizione verso un modello di economia circolare, basato sul riutilizzo e sul riciclo dei materiali.

Com’è facile intuire, però, le miniere urbane presentano non poche sfide, per nulla semplici da superare:

  • difficoltà tecnologiche: la separazione e il recupero di materiali preziosi da prodotti complessi può essere difficile e costoso;
  • aspetti economici: la redditività del recupero di alcune materie prime può essere limitata dai costi di lavorazione e dal valore di mercato;
  • normative e legislazione: la mancanza di normative specifiche e di incentivi può ostacolarne lo sviluppo.

Il supporto dei Paesi è di fondamentale importanza, per ridurre i costi, in un’ottica di “bene comune”, e regolamentare i processi. 

L’Italia e l’urban mining

L’Italia è un paese all’avanguardia nel riciclo di alcuni materiali, ma deve affrontare le sfide tecnologiche ed economiche elencate per sfruttare appieno il potenziale delle sue miniere urbane.

Un ruolo centrale è svolto dalla ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha lanciato nel 2020 l’impianto pilota ROMEO per il recupero di metalli preziosi da RAEE tramite tecnologia idrometallurgica. Una parte di esso è espressamente ideata e dedicata al recupero dei metalli preziosi da schede elettroniche.

Inoltre, negli ultimi anni ENEA ha anche portato avanti diversi progetti di ricerca finalizzati allo sviluppo di nuove tecnologie e processi per l’urban mining, come il progetto ES-PA (Energia e Sostenibilità per la PA) e il progetto DECORUM (DEmolition & COnstruction Recycling Unified Management).

Conclusioni

L’urban mining rappresenta una sfida e un’opportunità per un futuro più sostenibile

La combinazione di innovazione tecnologica, politiche di supporto, consapevolezza dei cittadini e collaborazione tra gli attori della filiera è la chiave per sbloccare il pieno potenziale delle miniere urbane e contribuire alla transizione verso un’economia circolare. 

L’Italia, con la sua esperienza nel riciclo e i suoi progetti innovativi, ha tutte le carte in regola per diventare un leader in questo settore.

Per il Consorzio Physis, l’urban mining rappresenta un’opportunità unica per raggiungere obiettivi di sostenibilità perseguiti dalla filiera del trattamento dei metalli, perché permette di:

  • garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime, riducendo la dipendenza dai mercati internazionali, spesso caratterizzati da instabilità geopolitica;
  • sviluppare nuove tecnologie e processi innovativi per il recupero efficiente dei materiali, creando un vantaggio competitivo sul mercato;
  • contribuire alla transizione verso un modello di economia circolare, riducendo l’impatto ambientale delle attività e generando valore aggiunto per il territorio.

Le miniere urbane, dunque, non ricoprono solo un ruolo ambientale, ma rappresentano una vera e propria sfida imprenditoriale che richiede visione, innovazione e collaborazione. Insieme, possiamo trasformare le nostre città in un esempio virtuoso di sviluppo sostenibile, dimostrando come sia possibile coniugare crescita economica e rispetto per l’ambiente.

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