Negli ultimi anni, l’industria della moda e dei gioielli ha sperimentato una profonda trasformazione, spostandosi sempre più verso un approccio sostenibile e responsabile. Al centro di questa evoluzione si trova il concetto di economia circolare, un paradigma innovativo che mira a ridurre gli sprechi, promuovere il riutilizzo e riconsiderare il ciclo di vita dei prodotti.
In questo contesto, l’economia circolare si rivela cruciale, non solo per mitigare gli impatti ambientali negativi dell’industria, ma anche per ridefinire la percezione del lusso e della bellezza in un’ottica di responsabilità sociale e ambientale.
Esploriamo come l’economia circolare sta trasformando il panorama della moda e dei gioielli, sottolineando le iniziative innovative che emergono in questo percorso verso un’industria più sostenibile e consapevole.
Indice dei contenuti
Cos’è l’economia circolare?
La definizione di economia circolare fornita dal Parlamento Europeo è la seguente:
“L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.”
Cosa vuol dire?
L’economia circolare è un modello economico progettato per ridurre gli sprechi e massimizzare l’efficienza nell’uso delle risorse. A differenza del tradizionale modello lineare dell’economia (il cosiddetto “take-make-dispose”), in cui si estraggono le risorse, si producono beni e si eliminano i rifiuti, l’economia circolare si concentra sulla creazione di un ciclo continuo di riutilizzo, riparazione, riciclo e recupero delle risorse.
Quali sono i principi chiave dell’economia circolare?
Come spiegato, l’obiettivo dell’economia circolare è quello di ridurre al minimo gli impatti ambientali, migliorare l’efficienza delle risorse e promuovere uno sviluppo economico sostenibile a lungo termine.
Per raggiungere questi obiettivi, il processo si basa sui seguenti principi chiave:
- design sostenibile: integrare la sostenibilità nel processo di progettazione dei prodotti per rendere i beni più durevoli, riparabili
- riutilizzo e riparazione: favorire il riutilizzo dei prodotti, incoraggiare la riparazione anziché la sostituzione, e promuovere modelli commerciali che consentano l’estensione della vita utile dei beni;
- riciclo: promuovere il riciclo dei materiali per ridurre la necessità di risorse vergini. Ciò include il riciclo dei prodotti alla fine della loro vita utile per creare nuovi materiali e prodotti;
- economia dei servizi: spostarsi da un modello di possesso di beni a un modello basato sulla fornitura di servizi. Ad esempio, piuttosto che acquistare un prodotto, le persone potrebbero pagare per l’uso del prodotto o del servizio;
- rigenerazione: mirare alla rigenerazione degli ecosistemi, impegnandosi nella riparazione e nella protezione degli ambienti naturali e nella conservazione della biodiversità scegliendo anche di abbracciare una politica aziendale volta a dare nuova vita a prodotti e componenti, che altrimenti verrebbero gettati via, contribuendo così alla riduzione del volume di rifiuti generati;
- digitalizzazione e tecnologia: utilizzare tecnologie avanzate, come l‘Internet delle cose (IoT) e l’intelligenza artificiale, per monitorare e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, migliorare l’efficienza e facilitare il tracciamento dei materiali attraverso la catena di approvvigionamento;
- collaborazione e coinvolgimento degli attori interessati: coinvolgere attivamente le parti interessate, inclusi Governi, imprese, organizzazioni non governative e consumatori, nella promozione di pratiche e politiche circolari;
- sostenibilità sociale: considerare gli aspetti sociali nell’attuazione dell’economia circolare, garantendo condizioni di lavoro eque, pari opportunità e coinvolgimento della comunità.
Questo approccio è diventato sempre più importante nel contesto della crescente consapevolezza ambientale e della necessità di affrontare le sfide legate al cambiamento climatico e all’esaurimento delle risorse.
Economia circolare e galvanica dei metalli
La galvanica dei metalli, in particolare nella produzione di gioielli e accessori moda, ha tradizionalmente seguito un modello economico lineare. In tale modello le imprese acquisiscono materie prime vergini, le trasformano e le distribuiscono ai clienti finali. Dopo l’utilizzo, i clienti smaltiscono ed eliminano i prodotti, ora considerati “scarti” e diventati parte del processo economico sotto forma di “rifiuti”.
Questo approccio è stato, ed è tutt’ora, oggetto di una rivoluzione in atto, basata essenzialmente su:
- ricerca e sviluppo, al fine di individuare tecniche di lavorazione più sostenibili e innovative;
- innovazione tecnologica, essenziale per guidare il Settore verso una transizione green;
- sensibilizzazione, sia all’interno delle aziende che nei confronti del cliente finale.
Nel concreto le aziende che operano nell’ambito dei trattamenti galvanici stanno investendo risorse economiche e umane nel potenziare le seguenti misure:
- recycling: è il processo di trasformazione dei materiali di scarto o degli oggetti dismessi in nuovi prodotti o materiali, riducendo così la necessità di utilizzare risorse vergini;
- upcycling: è il processo di trasformazione di oggetti o materiali dismessi in prodotti di valore superiore, migliorandone la qualità o la funzionalità originaria, anziché semplicemente riciclarli. Per approfondire, invitiamo a consultare il nostro articolo “Che differenza c’è tra recycling e upcycling?”;
- materiali di base: negli ultimi anni sono state introdotte leghe alternative che non contengono piombo, nichel, cobalto e/o cadmio, riducendo così l’impatto ambientale;
- depositi galvanici: oggi esistono processi galvanici che producono depositi senza l’utilizzo di piombo in lega;
- gestione delle acque: l’utilizzo di tecnologie avanzate, come sistemi di riciclo e trattamento delle acque reflue, può aiutare a diminuire l’ammontare totale di acqua impiegata e ad attenuare gli impatti negativi sulle risorse idriche.
Per maggiori informazioni, invitiamo a leggere anche l’articolo “Tecnologie sostenibili nella galvanica degli accessori metallici”.