La sostenibilità, sia ambientale che economica, è diventata una priorità crescente per le imprese manifatturiere italiane.
Secondo un recente report dell’ISTAT, dal titolo “Pratiche sostenibili nelle imprese nel 2022 e le prospettive 2023-2025”, nel 2022 il 66,5% delle aziende del settore ha intrapreso iniziative concrete per abbracciare la sostenibilità, con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e alla governance economica.
Analizziamo insieme il report e vediamo quali sono le azioni già adottate dalle imprese, evidenziando differenze tra le varie dimensioni aziendali e settori, nonché le previsioni per il triennio 2023-2025, dove si prevede un’ulteriore espansione delle pratiche sostenibili.
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Pratiche sostenibili delle imprese manifatturiere
Come accennato, secondo il report dell’ISTAT nel 2022 oltre due terzi delle imprese manifatturiere italiane (66,5%) hanno adottato iniziative per la sostenibilità, con un focus su:
- tutela ambientale (55,6%);
- sostenibilità economica e di governance (56,1%).
Le aziende di maggiori dimensioni (oltre 250 dipendenti) sono state particolarmente attive: l’86,9% ha intrapreso azioni di sostenibilità, contro il 43,6% delle piccole imprese (5-49 dipendenti). Anche per la sostenibilità economica, il divario è evidente:
- 80,2% delle grandi imprese;
- 54,6% delle medie imprese (50-249 dipendenti);
- 32,7% delle piccole imprese.
Dal punto di vista geografico, nel Nord-Ovest si registra il maggior numero di aziende impegnate in iniziative sostenibili (69,7%). Per quanto riguarda la sostenibilità economica, le percentuali sono simili nel Nord-Ovest, Nord-Est e Centro (rispettivamente 57,9%, 57,3% e 55,0%), mentre nel Mezzogiorno l’adozione è stata più contenuta (44,0%).
A livello settoriale, oltre la metà delle imprese in ogni settore manifatturiero ha avviato azioni sostenibili. I settori più attivi sono:
- produzione di coke (o carbon coke, un residuo della distillazione del carbon fossile) e prodotti petroliferi: 88,4% delle imprese impegnate;
- mezzi di trasporto: 81,9%;
- farmaceutica: 77,5%;
- chimica: 77%.
La protezione ambientale è stata particolarmente rilevante nel settore del coke e prodotti petroliferi (86,8%), mentre nel comparto dei mezzi di trasporto ha prevalso l’attenzione alla sostenibilità economica (76,5%). Anche altri settori, come la farmaceutica (68,9%) e la produzione di apparecchi elettrici (62,4%), hanno dato grande rilievo a pratiche di sostenibilità economica.
Iniziative di sostenibilità economica
Nel 2022, il 56,1% delle imprese manifatturiere ha dichiarato di aver adottato iniziative legate alla sostenibilità economica, con una particolare attenzione a:
- investimenti nella formazione professionale (41,6%);
- digitalizzazione (36,7%);
- ricerca e sviluppo – R&D – (35,4%).
Molto meno diffuse sono risultate, invece, le azioni per:
- gestione etica (24,5%);
- procedure anticorruzione (16,3%);
- strategie per la stabilità finanziaria e la gestione dei rischi (15,9%).
Solo una piccola percentuale delle imprese ha attivato misure come la definizione di compensi legati agli obiettivi di sostenibilità (8,1%), il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni nella definizione delle strategie (11,2%), o la partecipazione attiva a politiche pubbliche (2,6%).
Le grandi imprese si confermano le più attive in ambito di sostenibilità economica, con l’80,2% coinvolto. Le aree di maggiore investimento sono:
- formazione professionale (63,1%);
- R&D (59,5%);
- digitalizzazione (52,8%).
Anche in ambito etico, le grandi aziende si distinguono: il 46% ha implementato azioni per promuovere valori come uguaglianza sociale, rispetto dei diritti umani ed etica ambientale, e il 32,6% ha adottato procedure anticorruzione.
Tendenza per il futuro
Per il triennio 2023-2025, il 66,4% delle imprese manifatturiere prevede di adottare misure di sostenibilità economica e di governance, una percentuale in aumento rispetto al 2022.
Le attività principali continueranno a essere:
- investimenti nella formazione professionale (49,6%);
- digitalizzazione (45,3%);
- ricerca e sviluppo – R&D – (40,5%).
Tutte queste iniziative vedranno una diffusione più ampia rispetto all’anno precedente. È prevista anche una crescita nelle azioni di:
- gestione etica (28,7%);
- strategie per la stabilità finanziaria e gestione dei rischi (20%).
Tuttavia, alcune pratiche rimarranno meno diffuse, come l’introduzione di compensi legati agli obiettivi di sostenibilità (10,3%, comunque in lieve aumento rispetto al 2022) e il coinvolgimento di attori politici pubblici (3,3%).
Conclusioni
L’adozione di pratiche di sostenibilità da parte delle imprese manifatturiere italiane è in costante crescita, e i dati per il triennio 2023-2025 confermano che questo trend proseguirà.
Le imprese stanno investendo sempre più in formazione, digitalizzazione e ricerca, riconoscendo l’importanza di coniugare competitività e responsabilità sociale.
Sebbene alcune azioni, come la gestione etica e le procedure anticorruzione, siano ancora meno diffuse, il futuro appare promettente, con un impegno sempre maggiore da parte delle grandi aziende e un progressivo coinvolgimento anche delle piccole e medie imprese.