Che cos’è la rendicontazione non finanziaria?

28/Feb/2025 | Blog

La rendicontazione non finanziaria è un processo che consiste nella comunicazione chiara e trasparente, da parte delle aziende, dell’impatto delle loro attività su tematiche che vanno oltre gli aspetti economici tradizionali, quali l’ambiente, la società e la governance (ESG), con implicazioni in ambito di sostenibilità ambientale e sociale. 

In altre parole, si tratta di una rendicontazione che va oltre il bilancio finanziario e che cerca di comunicare, in modo chiaro e verificabile, gli effetti delle attività aziendali non solo sulla propria performance economica, ma anche su come la stessa influenzi sia il territorio di appartenenza che l’ambiente e l’economia in senso ampio.

L’importanza della rendicontazione non finanziaria per le imprese e la società

Questa pratica ha visto una importanza sempre crescente negli ultimi decenni, soprattutto per via dell’aumento della domanda di maggiore trasparenza e responsabilità da parte degli stakeholder, che includono investitori, clienti, dipendenti e la società in generale. 

Le imprese sono chiamate non solo a dimostrare la loro solidità finanziaria, ma anche a fornire una visione più completa e olistica del loro impatto, anche in termini di sostenibilità. 

Questo riflette una valutazione più ampia delle attività aziendali che include la responsabilità sociale d’impresa (RSI), un concetto che enfatizza come le imprese sono oggi chiamate a operare in modo etico, responsabile e attento al benessere collettivo.

Alle imprese si chiede quindi di ripensare e in qualche caso rivoluzionare il proprio modo di fare impresa mettendo al centro non solo il semplice profitto economico, ma piuttosto la creazione di un valore concreto e condiviso con la società.

In quest’ottica la rendicontazione non finanziaria diventa uno strumento essenziale per monitorare, misurare e comunicare i progressi delle aziende su questi temi.

Storia e sviluppo

La rendicontazione non finanziaria affonda le sue radici in eventi storici significativi, come il disastro di Chernobyl nel 1986, che ha messo in evidenza l’urgenza di regolamentare gli impatti ambientali, e ha spinto a un riesame delle normative a tutela dell’ambiente. 

Da qui prende avvio un processo di attivazione, con la presa di coscienza della necessità di una maggiore trasparenza rispetto all’impatto ambientale delle imprese. 

Nel 1997, il Global Reporting Initiative (GRI) ha introdotto i primi standard di rendicontazione sulla sostenibilità, diventando un punto di riferimento a livello globale. 

Successivamente, sono emersi altri framework internazionali, come gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite e le raccomandazioni dell’International Integrated Reporting Council (IIRC), che hanno ulteriormente definito le linee guida per la rendicontazione non finanziaria.

La normativa europea

Che cos'è la rendicontazione non finanziaria

Nel 2014, l’Unione Europea ha adottato la Direttiva 2014/95/EU, conosciuta come Non-Financial Reporting Directive (NFRD), obbligando le grandi imprese a divulgare informazioni non finanziarie. 

La direttiva stabilisce che le aziende con oltre 500 dipendenti devono riportare dati su temi fondamentali come la sostenibilità ambientale, i diritti umani, le condizioni di lavoro e la lotta alla corruzione

L’NFRD, pur non imponendo un modello di reporting obbligatorio, richiede alle grandi imprese di attivarsi per aderire a standard internazionali, come quelli del GRI o del Global Compact delle Nazioni Unite e introduce il concetto chiave della doppia materialità, che obbliga le aziende a rendicontare sia gli impatti delle tematiche ESG sulla loro performance finanziaria, sia come le loro attività influenzano l’ambiente e la società.

L’evoluzione normativa

Nel 2019, la Commissione Europea ha aggiornato la NFRD per includere misure più rigorose in tema di sostenibilità, con particolare attenzione agli impatti climatici. 

Nel 2022, è stata adottata la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che amplia ulteriormente le richieste di rendicontazione, includendo anche le PMI e rafforzando le informazioni relative alla sostenibilità e ai rischi ESG. 

Questo aggiornamento si inserisce in un quadro legislativo in continua evoluzione, volto a favorire una transizione globale verso un’economia più sostenibile.

In Italia, la Direttiva NFRD è stata recepita dal Decreto Legislativo 254/2016, che obbliga le imprese di interesse pubblico con almeno 500 dipendenti a redigere una Dichiarazione Non Finanziaria (DNF), promuovendo una maggiore trasparenza in merito agli aspetti ESG.

Il Regolamento CONSOB

Nel nostro Paese, il Regolamento CONSOB, adottato con delibera n. 20267 del 18 gennaio 2018, ha ulteriormente disciplinato la pubblicazione, la verifica e il controllo delle DNF. Il regolamento, attuativo del d.lgs. 254/2016, stabilisce modalità operative per garantire che le informazioni non finanziarie siano fornite in modo chiaro, trasparente e verificabile, promuovendo la comparabilità delle dichiarazioni aziendali.

L’importanza della rendicontazione non finanziaria

Oltre a essere una risposta agli obblighi normativi, la rendicontazione non finanziaria rappresenta una potente leva strategica per le aziende. Essa consente di fornire una visione chiara degli impatti sociali e ambientali, guadagnando la fiducia degli stakeholder, migliorando la reputazione aziendale e affrontando i rischi in modo proattivo. 

Investitori e consumatori sono infatti sempre più sensibili alla sostenibilità, premiando le imprese allineate ai principi di responsabilità sociale e ambientale. 

Inoltre, la rendicontazione non finanziaria aiuta le aziende a concentrarsi su aree che possono generare valore a lungo termine, come la riduzione dell’impatto ambientale e il trattamento etico dei dipendenti, migliorando la gestione e rendendola più resiliente alle sfide future.

Il supporto di Consorzio Physis per un’impresa più sostenibile e responsabile

Consorzio Physis supporta le sue consorziate nell’adozione di modelli di business che rispondano non solo alle esigenze economiche, ma che abbiano anche un impatto positivo sul territorio, sull’ambiente e sull’economia. 

L’obiettivo del Consorzio è rendere la filiera degli accessori metallici per la moda più etica e sostenibile, coinvolgendo tutti gli attori chiave: dai fornitori di metalli grezzi a quelli di macchinari, dalle aziende di trattamento rifiuti e acque alle grandi firme della moda. Questo approccio sinergico permette di elevare gli standard di sostenibilità e di diffondere pratiche adottabili su larga scala.

Consorzio Physis, inoltre, promuove la collaborazione tra i vari attori della filiera, creando un dialogo costante che porta a soluzioni innovative in grado di ridurre l’impatto ambientale, migliorare le condizioni sociali e promuovere un’economia circolare. Con strumenti come la condivisione delle best practices e l’introduzione di tecnologie sostenibili Physis aiuta la sua filiera a perseguire un approccio incentrato sulla creazione di valore condiviso e responsabile, facilitando nella pratica la stesura della rendicontazione non finanziaria.

Infine, il Consorzio si distingue per l’impegno nel definire norme globali per la sostenibilità, partecipando attivamente a tavoli tecnici e incontri internazionali con l’obiettivo di contribuire alla creazione di linee guida condivise che stabiliscano standard internazionali su tematiche cruciali, come la tracciabilità della catena di approvvigionamento e l’approvvigionamento responsabile, nonché la definizione di metallo riciclato.

Il futuro della rendicontazione non finanziaria: un’opportunità per le imprese responsabili

In sintesi, la rendicontazione non finanziaria è un elemento chiave per la costruzione di una società più sostenibile e responsabile

Non solo un obbligo normativo, ma anche un’opportunità per le aziende di dimostrare il loro impegno verso la sostenibilità e di adattarsi a un contesto in evoluzione che richiede maggiore trasparenza sugli impatti delle attività economiche. 

Grazie alle normative europee e alle crescenti aspettative degli stakeholder, la rendicontazione non finanziaria diventerà sempre più un punto di riferimento per le imprese che vogliono affermarsi come responsabili e allineate agli obiettivi di sviluppo sostenibile globali.

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